Birra artigianale vs birra industriale

Agli italiani piace la birra.

Tra le tipologie di bevande alcoliche più consumate in Italia, la birra sale al primo posto (80%) sorpassando il vino (79%). Al terzo posto ci sono le bollicine (58%). Il 23% dei consumatori che beve birra lo fa da 4 a 6 volte a settimana. I dati sono del report Consumo di alcolici in Italia 2022 di YouGov, società di ricerche di mercato globali.

Questo trend che si rileva già da diversi anni, ha portato ad una crescita delle etichette ed ha incoraggiato la produzione artigianale a base di luppolo da parte di giovani e start up. Se è vero che il volume commerciale della birra industriale è di gran lunga più ampio della birra artigianale, è altrettanto vero che negli ultimi tempi le birre artigianali stanno prendendo posto nei locali e nei banconi dei supermercati anche se, spesso, con distribuzione locale.

La birra industriale

A fare chiarezza sulla distinzione tra birra artigianale e birra industriale, ci ha pensato la Camera, all’inizio del 2016 (con la modifica del comma 4 dell’articolo 2 della legge 16 agosto 1962).

La birra industriale, al contrario della birra artigianale, è sia filtrata che pastorizzata per garantire la maggiore consumazione e annullare tutte le varianti di gusto, così da permettere una produzione in serie, uguale nel sapore, senza aromi particolari.

La birra artigianale

La birra artigianale non è pastorizzata e non viene sottoposta a processi chimici. Deve essere tenuta a basse temperature. Dal momento che non ha conservanti, va consumata in fretta.

Il suo carattere autentico fa sì che ogni birra possa avere aromi diversi e variazioni di gusto, espressione del territorio, della produzione e della creatività del produttore.

La birra industriale a carattere artigianale

Appurato l’interesse dei consumatori per questa originalità nel gusto ed espressione di unicità, anche i grandi colossi della birra industriale hanno sperimentato e dato vita a nuovi prodotti.

Maggiore ricercatezza degli ingredienti, restyling dei packaging o della comunicazione per far maggiormente emergere il legame con il territorio ed il carattere “artigianali”, ad ulteriore dimostrazione che la birra artigianale non è di nicchia ed un fenomeno passeggero, ma una scelta che contribuisce ad innalzare la qualità del comparto birra.

Curiosità sulla birra

I primi mastri birrai erano donne

Fin dai tempi della Mesopotamia, la birra è stata legata all’universo femminile: farla era un “lavoro da donne”, un lavoro di cucina, tanto che nel corredo della sposa c’era tutto il necessario per lo scopo.

Nel Medioevo, quando la produzione della birra fiorì nei monasteri, fu proprio una monaca, Hildegard von Bingen, a sistematizzare per prima gli studi sul luppolo.

Barack Obama aveva la sua birra personale

Barack Obama, ex presidente degli Stati Uniti d’America, ha voluto una birra che fosse espressione perfetta del suo gusto. La White House Honey Ale è stato un esperimento finanziato da lui stesso e prodotto direttamente dagli chef del presidente. Della ricetta segreta si sa che fra gli ingredienti vi era l’utilizzo di miele proveniente direttamente dagli alveari della Casa Bianca.

Birra artigianale o industriale: i consigli di Lanciotti Distribuzione

Un professionista deve aver a menù entrambe le categorie, spaziando anche fra i differenti tipi di birra, diversi per gradazione, intensità e gusto.

Sebbene i gusti più frequenti vanno soddisfatti, l’esplorazione di nuove etichette, con attenta spiegazione e consigli per come degustare una buona birra, qual è la migliore birra da bere in base all’orario, con cosa accompagnarla, possono fare la differenza ed arricchire la reputazione del barista e del locale.

Anche il modo in cui si spilla la birra ed il giusto bicchiere, influiscono sul risultato finale.

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